martedì 6 febbraio 2007

Eterna Salome


Ascoltata la Salome di Strauss in una lussuriosa esecuzione live da Salisburgo (Karajan, Van Dam, Behrens). Ci si potrebbe chiedere come il teatro di Strauss riesca a reggersi su alcuni fondamentali punti tematici: qualsiasi opera si tratti emergono i salti discendenti degli archi, le frasi lunghe e lucenti dei corni, i sussurrii dei fiati con salti di quarta. Affascina la tinta notturna, sensuale, il dialogare antico, da commedia plautina dei personaggi: Erode e i suoi accoliti, Erodiade, i vari militi presenti. Affascina il lento, lontano salmodiare di San Giovanni (un Van Dam in forma eccezionale).


Ma forse si potrebbero cambiare le situazioni, i personaggi, lo sfondo sociale arcaico con qualche altra vicenda, ambientarlo in un carcere ottocentesco, con personaggi tra lo scapigliato e il quarantottesco, o in una Venezia settecentesca, ancora ripensare la Salome immersa nelle lotte tra guelfi e ghibellini, o infine nella Vienna di Schiele e Kokoscka. Cosa cambierebbe nella musica? Non resterebbero sempre immutate le frasi vocali e orchestrali?

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