giovedì 15 febbraio 2007

Memorie di un cammino

E l'altra nostalgia, assoluta, che prende tutto te stesso deriva dal Cammino di Santiago. Si vorrebbe riassaporare il tempo, i gesti, i singoli istanti che, pur per breve tempo, hanno lasciato sensazioni altrove inattese. E' quel profumo della meseta, spianata e silenziosa, battuta dal vento e dal secco, riarsa e che conserva in se stessa solo sparsi cespugli e alberi forti. Il silenzio del mattino inseguendo le ultime stelle, quel colore rosastro che ricopre i monumenti, si arrampica per i muri delle chiese, si stende per l'ambiente intorno. Incontrarsi dopo una giornata, le risate e il confronto tra ansie e gioie. Infine lo splendore delle chiese, vere cattedrali nel deserto, immobili e suggestive per la caratteristiche dello sfarzo e della bellezza in un ambiente da cui non ci si aspetterebbe tanto. Testimonianza di una storia secolare. Parrebbe sempre di vedere qualche Borbone dall'alta corgiera aggirarsi per le vie e i palazzi. Ma su tutto il dedicare un'intera giornata a raggiungere la prossima meta, senza alcun altro scopo, senza nessun'altra ansia. Solo camminare, muoversi, osservare. In breve, penso, vivere.

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